I vari tipi di piante tintorie
Le colorazioni vegetali MARCAPAR sono composte da piante tintorie.
Se per diversi secoli queste piante venivano usate per la tintura (specialmente dei tessuti), a partire dall’800, con l’arrivo dei coloranti sintetici, il loro impiego diminuisce. Oggi, invece, si assiste a un ritorno in auge delle piante tintorie, e soprattutto nel campo della coiffure, poiché sono estremamente più rispettose dell’ambiente e della salute.

Che cosa sono le piante tintorie?
Se tutte le piante contengono pigmenti, le piante tintorie possiedono proprietà specifiche necessarie per la tintura: resistenza al lavaggio, resistenza alla luce, disponibilità sufficiente in natura e comportamento stabile delle molecole coloranti.
Le tre famiglie principali di piante tintorie sono le piante antrachinoniche, le piante da flavonoidi e le piante da indigo.
Le piante antrachinoniche
Queste piante permettono di ottenere tinte rosse, ramate e alcune tinte viola.
Fra di esse ci sono l’henné, la robbia, il mallo di noce, il noce, il rabarbaro, la barbabietola, l’ibisco e molte altre.

Le piante da flavonoidi
Queste piante hanno tonalità gialle, ocra e, talvolta, verdi.
Tra di esse troviamo la curcuma, la camomilla, il tè nero, il rosmarino, il frassino, il sandalo, la campanula, il fiordaliso, la senna, il moro dei tintori e la ginestra dei tintori.

Le piante da indigo
Queste piante hanno tonalità bluastre. La più nota, che dona il nome alle altre, è l’Indigofera tinctoria. Di queste piante esistono oltre 480 specie. Anche altre piante, come l’amla o la centinodia, permettono poi di ottenere tinte nei colori del blu.

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